l'oceano e le Falesie di Le Havre

 Le Havre e le falesie di Etretan.



Madonna che freddo!!!

Era inverno e di passaggio in Francia mi sono deciso a visitare la costa di Le Havre.

Già la città mi attraeva non poco, per via del porto tra i più grandi ed antichi di Europa, ma poi avevo visto e sentito parlare delle Falesie: ripidi pareti di roccia e terra a picco sul mare.

In autobus da Parigi per spendere poco, anzi pochissimo con un qualche ritardo per via della sacrosanta stagione degli scioperi che hanno attraversato tutte le principali città francesi.

Ho affittato un economico mini appartamento molto ben organizzato a due passi dal lungomare di Le Havre,

Le opere portuali sono gigantesche e non tutte visibili, si estendono per chilometri. 

L'intera città vive in funzione dell'immenso porto ma io direi dell'acqua.

Le passeggiate, i centri commerciali sono spesso vicini a grandi specchi d'acqua.

Una parte del centro è stato interamente ricostruito con una architettura razionalista non del tutto spiacevole ed una parte di questa nuova città è divenuta Patrimonio UNESCO per il pregio e la coerenza architettonica.

Etretan

Le giornate iniziavano presto, dovevo andare a vedere lo spettacolo della marea e sin dal primo giorno sono stato 'castigato' da un freddo incommensurabile.

Il freddo dell'aria e del vento marino erano impossibili da affrontare.

Ma ormai la mia casina era troppo lontana ed era troppo presto per rinserrarmi in un bar, mi toccava soffrire e basta.

Con il cappelluccio di lana, il cappuccio, i guanti , la felpa e tutte le magliette del mio piccolo bagaglio cercavo di guadagnare luoghi assolati.

La marea però era meravigliosa.



Bassa

Interi bacini portuali per le piccole imbarcazioni da diporto sparivano in 'buche' profonde,

Le barche continuavano a galleggiare in poca acqua o rimanevano in secco ed i moli erano anch'essi fluttuanti per seguire le maree.

Che spettacolo!

Sulle spiagge, da vicino, si notavano crostacei e gasteropodi in veloce movimento che guadagnavano le zone umide o venivano acciuffati da mani esperte e finivano nei secchi e quindi sulle mense.

Il sole si faceva alto ed un pò più caldo e mentre mi decongelavo vedevo piccoli gruppi di signore in costume da bagno con scarpette in gomma e guanti passeggiare in acqua.

Una sorta di sport tra amici o piccoli gruppi sportivi in tute sgargianti.

Tutti a passeggio in acqua.


Un lungomare lunghissimo che attraversa tanti comuni impreziosito dalla riproduzione di quadri di autori dell'impressionismo francese che avevano raffigurato quei luoghi. 

Le caratteristiche divisioni dell'arenile con le lunghe paretine basse longitudinali, di diverso materiale ma eguali e quelle di secoli fa che impediscono alla corrente di portare via i ciottoli delle cosiddette spiagge.

Si può continuare a piedi per chilometri fino ad una delle coste delle falesie.

Ne ho percorsi tanti di chilometri, ma infine, mi sono deciso a prendere un autobus per Etretan, bella, tutta di legno e tutta per il turismo.


L'oceano è laggiù, chiaro e gelido.

Memore delle signore di Le Havre ho infilato i piedi in acqua e lì rimasi.

Dopo pochi secondi ne avevo perso ogni sensibilità.

Non riuscivo neanche a tirarli via.

Mi sono buttato a terra per sollevare i piedi ormai marmorei.

Un freddo pazzesco , e dire che a me il mare freddo piace, ma quello era veramente troppo. Immaginare di immergermi mi faceva accapponare la pelle .

Comunque un lungo percorso sulle falesie , comodo ed infinito, mi ha concesso di godere di panorami e vedute indimenticabili.

Per qualche giorno ho compiuto chilometri di quel percorso rientrando la sera a le Havre, poco distante, a nutrirmi d'arte nel bel Museo d'Arte contemporanea Malraux



 e di  gustosi frutti di mare freschissimi ed economici.

 

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