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In Spagna con il mare sempre lì

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 Lungo giro in Spagna, vicino al mare. Solo con mio figlio Gabriele faccio di queste peregrinazioni: poco tempo, tanti chilometri, luoghi e circostanze particolari. Questa volta è il sud della Spagna. Si decide di andare in macchina fino a Cadice e ritorno. Sostare dove capita, poche le mete già in mente: certamente almeno un rito della Settimana Santa e l'acquario di Valencia e le altre città già visitate ed in parte vissute in altre circostanze e, direi, epoche. La Spagna è una terra che mi ha sempre appassionato oltre alla bellezza dei luoghi mi ha sempre colpito la voglia eterna degli spagnoli di trovare comunque il tempo per stare insieme, per 'tomar algo', chiacchierare per lavoro o per amicizia. La ferma e innata volontà di non perdersi di vista con le persone a cui si tiene. Ovunque ci si trovi ad una certa ora i bar si riempiono e le persone si incontrano e chiacchierano, ridono, approfondiscono discorsi seri. Mi piace. Manco da un pò di anni e tutto sembra cambiat

l'oceano e le Falesie di Le Havre

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  Le Havre e le falesie di Etretan. Madonna che freddo!!! Era inverno e di passaggio in Francia mi sono deciso a visitare la costa di Le Havre. Già la città mi attraeva non poco, per via del porto tra i più grandi ed antichi di Europa, ma poi avevo visto e sentito parlare delle Falesie: ripidi pareti di roccia e terra a picco sul mare. In autobus da Parigi per spendere poco, anzi pochissimo con un qualche ritardo per via della sacrosanta stagione degli scioperi che hanno attraversato tutte le principali città francesi. Ho affittato un economico mini appartamento molto ben organizzato a due passi dal lungomare di Le Havre, Le opere portuali sono gigantesche e non tutte visibili, si estendono per chilometri.  L'intera città vive in funzione dell'immenso porto ma io direi dell'acqua. Le passeggiate, i centri commerciali sono spesso vicini a grandi specchi d'acqua. Una parte del centro è stato interamente ricostruito con una architettura razionalista non del tutto spiacevol

Donatella, la mia amica, racconta

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        Avventura a Korcula di Donatella Monnini Ci avevano raccontato che l’isola di Korcula, che si trova esattamente di fronte a Orebic, era vicinissima, come tante altre più o meno piccoline, e che si poteva raggiungere in canotto. Figata pazzesca! Dunque, in quel lontano viaggio in Yugoslavia, con la nostra Renault 12 sgangherata, ci siamo procurati un canotto coi remi e siamo partiti alla volta della Croazia, dove sulla penisola di Peljesac abbiamo cercato e trovato un piccolo alloggio a Orebic, in quei tempi meravigliosi in cui non occorreva prenotare mesi prima ogni cosa e si andava semplicemente alla scoperta dei luoghi. Un mattino il cielo era terso, l’aria calma e il mare una tavola. "E’ il giorno perfetto", ci siamo detti. Abbandoniamo la casetta,  dove alloggiavamo, portandoci la borsa con il necessario per la giornata, il canotto coi remi, l’immancabile ombrellone per il mare e ci dirigiamo alla spiaggia. Gonfiamo l’imbarcazione a fiato, montiamo sopra con tutto

Deserto e oceano in Marocco

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 Vivere il mare significa vivere la sua gente Tutti conosciamo il mare come luogo di vacanza, di tempo vissuto con gli amici o per fare amicizia, di luoghi da vivere con il caldo del giorno o nel fresco della sera.; ed ancora i tramonti, le giornate di pesca  dalla barca, le fritture di pesce... Io vivo il mare un pò per tutto quello che ognuno cerca ma anche per le persone che sulle sponde di esso hanno creato città, culture, tradizioni. Ed allora questa immensa superficie d'acqua piena di vite diviene anche il luogo di mille e mille storie. I miei viaggi al mare spesso divengono pretesto per sapere qualcosa in più di come l'uomo ha organizzato la propria vita . Con questa curiosità sono andato a Dakhla nel Marocco, giù giù dove l'oceano ed il deserto si incontrano. Una zona da decenni contesa dal popolo Saharawi al Marocco con un promesso referendum che, forse, mai si farà. E' una città di non pochi abitanti che vive di pesca, allevamenti, agricoltura, servizi e da un

Baudelaire

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  L’UOMO E IL MARE   Charles Pierre Baudelaire Sempre il mare, uomo libero, amerai! perché il mare è il tuo specchio; tu contempli nell’infinito svolgersi dell’onda l’anima tua, e un abisso è il tuo spirito non meno amaro. Godi nel tuffarti in seno alla tua immagine; l’abbracci con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore si distrae dal tuo suono al suon di questo selvaggio ed indomabile lamento. Discreti e tenebrosi ambedue siete: uomo, nessuno ha mai sondato il fondo dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto, mare, le tue più intime ricchezze, tanto gelosi siete d’ogni vostro segreto. Ma da secoli infiniti senza rimorso né pietà lottate fra voi, talmente grande è il vostro amore per la strage e la morte, o lottatori eterni, o implacabili fratelli!

Procida

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 A PROCIDA PER DUE ANNI Che tempi quando il Ministero per i beni culturali ti inviava in giro per l'Italia a fare la catalogazione dei beni culturali, in questo caso quelli folklorici. Non andavamo nei Musei o presso i collezionisti ma nelle case, sui luoghi di lavoro, nelle chiese ed anche nei Musei. Un bel gruppo di ricercatori ognuno con un compito preciso ma poi ci si scambiava dati, informazioni esperienze. Eravamo anche buoni amici con Maria Libera Masucci, Mario Vanacore, e non mi ricordo chi altri. Mario raccoglieva canti e narrazioni ed un giorno tornò a casa sbigottito perchè un anziano signore gli aveva accennato ad un canto in Cinese, era stato spedito in una missione militare da quelle parti. Avevamo affittato casa alla Chiaiolella, io lavoravo con la mia compagna di allora Amaya Zubieta, brava fotografa.  Successivamente mi accompagnò anche Josef Koudelka, già famoso, affascinato da quella attività minuziosa presso le case dei procidani. Montavo il  piccolo tavolo da

L 'uva sott'acqua?

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  VINO E MARE UN CONNUBIO ESALTANTE Arrighi, questo il nome della famiglia e dell'azienda,  produce dell'ottimo vino all'Elba; e fin qui non mi pare poi niente di speciale,  un'azienda di 15 ettari che é sul territorio da tre generazioni; e qui la cosa si fa più interessante, i vitigni sono l'Ansonica, con un' antica tradizione in quest'area della Toscana, e per il rosso, Sangiovese ed altri di gusto e corpo; e allora? può sembrare che qui ci si dilunghi inutilmente ma resta il fatto che una parte della produzione é fermentata in grandi orci di terracotta, é questo é decisamente inconsueto seppur antico; ed il titolo che c'entra? bé una parte, la più nobile di questa produzione, già di per sé eccellente, é realizzata con  uve che dopo la vendemmia sono affondate in acqua di mare per qualche giorno e poi poste ad asciugare e  fermentare. Si!  avete capito bene, le uve stanno lì a dieci metri di profondità a perdere lo strato ceroso della buccia per facili